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La Sede

sede Ambasciata Washington

Entrata da Whitehaven Street

 

L’edificio della cancelleria è paragonabile al corpo umano: all’esterno possiede la sua uniforme, una pelle monocromatica, all’interno è molto colorato, metafora del sistema venoso e arterioso del corpo umano”.
(Architetto Piero Sartogo)

La storia del progetto della nuova Ambasciata d’Italia a Washington è cominciata nel 1992, con la competizione indetta per selezionare un architetto italiano di fama per la costruzione di una nuova sede.

Il progetto scelto fu quello dell’architetto Piero Sartogo. La sua realizzazione fu affidata all’omonimo studio di architettura Sartogo Architetti Associati.
L’edificio sorge dal 2000 in una delle zone urbane più importanti di Washington, il cosiddetto Embassy Row, dove si trovano molte altre ambasciate e residenze diplomatiche straniere.

Per il suo progetto Sartogo si è ispirato alla planimetria di Washington realizzata alla fine del diciottesimo secolo dall’Architetto Pierre Charles L’Enfant. La pianta quadrangolare dell’edificio costruito da Sartogo riflette infatti quella originaria di 100 miglia quadrate che L’Enfant immaginò per la capitale americana.
Proprio come il fiume Potomac divideva l’area originaria del Distretto di Columbia tra Virginia e Maryland, la cancelleria italiana è attraversata da un varco diagonale che la divide in due parti uguali.

L’Ambasciata è stata immaginata come luogo di incontro per la comunità. Richiamando l’idea di una piazza italiana, il suo ampio atrio, ricoperto da una cupola in vetro, è capace di ospitare più di 1000 persone. L’edificio è inoltre dotato di un auditorium capace di 128 posti a sedere e di funzionali sale riunioni.
Ciascuno di questi spazi si caratterizza per la sua eleganza e per l’elevata flessibilità di utilizzo.

A prima vista l’interno dell’Ambasciata dà l’impressione di uno spazio euclideo, basato su geometrie perfette. A uno sguardo più attento, tuttavia, la geometria e l’armonia dell’edificio sono interrotte da elementi che creano asimmetria, creando un gioco di prospettive diverse all’interno del complesso.

L’arredamento degli spazi interni si basa sulla ricerca di armonia tra gli spazi architettonici e i suoi oggetti decorativi, selezionati secondo i criteri di bellezza e funzionalità.

L’Ambasciata è stata a questo scopo dotata di una propria collezione di pezzi di interior design degli ultimi quarant’anni: tra i grandi nomi cui ci si è ispirati figurano Carlo Scarpa, Achille Castiglioni, Renzo Piano, Luciano Baldassarre, Ettore Sottsass e molti altri.

Design moderno e tradizione artistica italiana sono messi in stretta relazione dall’esposizione negli spazi dell’Ambasciata di vari reperti archeologici d’epoca greco-romana e da vari dipinti del XVII e del XVIII secolo.

 

  • Visita il sito dello studio Sartogo Architetti Associati per saperne di più sull’esterno e sugli interni dell’edificio.