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Jacopo Foggini

Cicladi, Edra, 2006

©Foto Massimo Listri

 

Jacopo Foggini (Torino 1966)

Scoperta la plasticità del metacrilato, una resina termoplastica trasparente e leggera utilizzata nell’industria automobilistica, Foggini ha cominciato a modellarla all’inizio degli anni Novanta, dando vita a forme luminose e opere monumentali, pezzi unici al confine fra arte e design. Nel 1997 ha esordito come artista e designer con un’installazione nello showroom di Romeo Gigli e ha aperto una galleria personale. Da allora ha partecipato al Salone del Mobile di Milano, realizzando installazioni tra cui: Devotion, Ofigea, sYmbols and Flysch. Ha esposto in tutto il mondo e le sue sculture luminose sono nelle collezioni permanenti dell’Haus der Musik di Vienna, del Musée des beaux arts a Montréal, del Gandhi Museum a Nuova Delhi e del World Expo Museum a Shanghai. Il Musée d’Orsay ha commissionato 220 sedute Nel blu dipinta di blu, prodotte da Edra. Nel 2006, in occasione della cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici invernali di Torino, ha creato un immenso lampadario da teatro, poi esposto a Milano. Nel 2011 ha presentato a Mosca, per la Design Week, la matrioska Super Eroe. Nel 2016 ha realizzato il candeliere posto all’entrata del Museo della Triennale di Milano. Alla Statale di Milano nel 2018 ha eseguito un’imponente installazione in collaborazione con Ferragamo; vi è tornato nel 2022, con la realizzazione dell’Università Phoenix nel Cortile dei bagni, un tempietto di ispirazione ellenica dedicato alla pace, e nel 2023 con Acrylic Skyline, città policarbonatica di pannelli alveolari variopinti, intrecciati fra loro per tutta la lunghezza del Loggiato Ovest. Come designer, ha collaborato con importanti studi di architettura in progetti internazionali, inserendo opere in spazi pubblici e privati. Da oltre dieci anni collabora con Edra, con numerosi lavori di successo.

Cicladi è una famiglia di tavoli bassi con piano in alabastro, ottenuti dall’ovulo grezzo del minerale evaporitico. L’irregolarità del perimetro frastagliato, le venature del minerale, le sue sfaccettature e le dimensioni sempre diverse rendono ognuno di questi tavoli un pezzo unico. (Jacopo Foggini)