CAB 412 e CAB 413, Cassina, 1977
©Foto Massimo Listri
Mario Bellini (Milano 1935)
Si è laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1959, allievo di Ponti, Portaluppi e Rogers. Ha iniziato occupandosi soprattutto di disegno industriale, divenendo consulente della Olivetti (1963-1992). Ha collaborato, tra gli altri, anche con B&B Italia, Cassina, Flou, Kartell, Renault, Venini, Yamaha. Negli anni 1985-1991 ha diretto la rivista «Domus». Nel 1987 ha fondato la Mario Bellini Associati, concentrandosi sull’architettura. Tra i lavori più importanti: il quartiere Portello di Milano, il centro esposizioni di Villa Erba a Cernobbio, il Tokyo Design Center, la Fiera di Essen, la sede di Deutsche Bank a Francoforte, il Milano Convention Center, l’Air terminal internazionale T3 a Fiumicino. Rilevanti anche i progetti in ambito museale, come il Museo della Storia di Bologna, il dipartimento di Arti islamiche del Louvre a Parigi, la National Gallery of Victoria a Melbourne. È stato premiato con il Compasso d’oro otto volte, con la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel 2004, con la medaglia d’oro di benemerenza civica del Comune di Milano nel 2011 e con la medaglia d’oro alla carriera per l’architettura della Triennale di Milano nel 2015. Il MoMA possiede venticinque sue opere e nel 1987 gli ha dedicato una personale. La Triennale ha ospitato una sua retrospettiva nel 2017.
«Cab nacque come una sfida. Mi trovavo nella cosiddetta “sala parto degli architetti” – un ambiente creativo che Cassina metteva a disposizione dei progettisti – quando alcuni tecnici mi chiesero di sperimentare un’idea nuova. Allora disegnai, con la matita, una sedia elementare, con lo schienale leggermente inclinato e le gambe posteriori protese all’indietro. Chiesi ai tecnici di costruire la struttura basilare in ferro saldato, la seduta e lo schienale con una minima imbottitura. Il risultato fu una sedia molto esile, quasi rachitica: nello sgomento generale, chiesi di rivestirne artigianalmente lo scheletro in pelle calzata, gambe comprese. Sapevo cosa facevo e non esitai a invitare Cesare Cassina a visionare il prototipo. L’imprenditore, di poche parole, annuì e subito la mise in produzione. Così Cab è diventata un bestseller, dando vita a un nuovo genere di sedia, ancora copiato e venduto in tutto il mondo». (Mario Bellini)