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Guglielmo Ulrich

Brera, Poltrona Frau, 1958

©Foto Massimo Listri

 

Guglielmo Ulrich (Milano 1904-1977)

Si formò all’Accademia di Brera e si laureò in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1930 esordì alla Triennale di Monza e fondò la Ar.Ca. Firmò decine di residenze, tra cui le case di Agnelli, Pirelli e Luchino Visconti. Partecipò alla Triennale di Milano nel 1933 e nel 1936, creando interni ricercati. Tra il 1936 e il 1940 collaborò alla redazione dei piani regolatori di alcune città dell’Africa Orientale italiana, tra cui Addis Abeba. Fu condirettore di «Domus» con Melchiorre Bega tra il 1942 e il 1943. Nel 1947 fu direttore artistico di Singleton a Milano. Con l’editore Görlich pubblicò i volumi Arredatori contemporanei nel 1948 e Arredamento, mobili e oggetti di arte decorativa nel 1949. Nel 1953 collaborò alla redazione del piano regolatore di Madonna di Campiglio. Tra i progetti di architettura, oltre alle residenze: Palazzo Argentina con Piero Bottoni, gli edifici in via dell’Annunciata, via Fatebenefratelli, viale Vittorio Veneto e il restauro di Palazzo Tarsis, tutti a Milano; gli edifici INA a Pavia, la sede SIAE sul Canal Grande a Venezia, la sede Alleanza Assicurazioni a Como. Tra gli arredamenti, i negozi Galtrucco, Picowa, Pica e Radaelli, e quelli navali, per il transatlantico Andrea Doria e la turbonave Cristoforo Colombo. Tra gli oggetti di design, la seduta premiata alla Fiera internazionale di Trieste del 1961. Suoi disegni sono all’Università di Parma e al Metropolitan di New York.

«Era davvero insolito sentire mio padre parlare del suo lavoro, ché poco si fidava delle parole: di gran lunga preferiva esprimersi disegnando. Di questa panca non ho dunque particolari notizie. Sarà forse interessante ricordare che in quell’anno i progetti di mobili realizzati furono oltre 250. Salvo domeniche e vacanze estive, quasi uno al giorno». (Giancorrado Ulrich)