Metamorfoelephante, 2023, gres, porcellana e bronzo, 67,5 × 51 × 53 cm
©Foto Massimo Listri
Bertozzi & Casoni
Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna 1961 – Imola 2023) si sono diplomati all’Istituto statale d’arte per la ceramica di Faenza e poi hanno frequentato l’Accademia di belle arti di Bologna. Negli anni della formazione si sono battuti per rivalutare la ceramica, spesso relegata in un ambito gregario rispetto ad altre espressioni dell’arte. Dal 1985 al 1989 hanno collaborato con la Cooperativa ceramica di Imola, realizzando anche gli interventi al Tama New Town di Tokyo e l’opera Ditelo con i fiori per l’ospedale civile di Imola. Tra il 1983 e il 1994 si sono dedicati anche al design, collaborando con Dilmos e Dino Gavina. Gli anni Novanta vedono emergere il lato concettuale e radicale del loro lavoro e la perizia tecnica nell’esecuzione delle opere in maiolica dipinta, che raggiunge apici dimensionali e realizzativi mai ottenuti prima con Bosco sacro del 1993, Evergreen del 1995 e Scegli il Paradiso del 1997. All’inizio del nuovo secolo hanno dato vita alla celebre serie delle Contemplazioni del presente, in cui i simboli del transitorio, del trash e del disfacimento diventano metafore della condizione umana, non solo contemporanea. Da allora è cresciuta la notorietà internazionale e si sono susseguite le mostre: nel 2004 alla Tate Liverpool e alla Quadriennale di Roma, nel 2007 a Ca’ Pesaro di Venezia, nel 2008 al Castello Sforzesco di Milano e al MIC di Faenza, nel 2009 e nel 2011 alla Biennale di Venezia, nel 2010 ad All Visual Arts di Londra e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Tra le personali, le mostre ad All Visual Arts nel 2012, al Museum Beelden aan Zee dell’Aia nel 2013, a Palazzo Te di Mantova nel 2014, al MAMbo di Bologna e a Expo Milano nel 2015, a Palazzo Larderel di Firenze, alla Galleria d’arte moderna di Palermo, al MACIST di Biella e al Palazzo Ducale di Massa nel 2016, nel 2017 hanno esposto al Museo di Palazzo Poggi di Bologna e alla Pinacoteca civica di Ascoli Piceno. Le ultime personali: al MARCA di Catanzaro e al Museo Morandi di Bologna nel 2019, al Complesso di S. Agostino di Pietrasanta nel 2020, alla Sperone Westwater di New York e alla Galleria Poleschi di San Marino nel 2021, alla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna, alla Galleria Civica di Trento e alla Galleria Caterina Tognon Arte Contemporanea di Venezia nel 2022, alla Carlocinque Gallery a Milano nel 2023. Dal 2017 al 2023 un’ampia selezione di Bertozzi & Casoni è stata esposta alla Cavallerizza Ducale di Sassuolo. Da ottobre 2023 il Museo San Domenico di Imola espone permanentemente un nucleo significativo di opere che testimoniano la loro produzione artistica.
Come spesso ha dichiarato il duo artistico, l’arte è sorpresa, spettacolo, bellezza, visionarietà che riscatta la realtà. «Nulla è come appare», secondo il felice titolo di una loro mostra, e così il raffinato e rassicurante tema del vaso di fiori diviene l’inaspettato e straniante insieme di un bellissimo mazzo di tulipani rosa dai leggeri e trasparenti petali e di una grigia, monolitica testa di elefante che una metamorfosi ha trasformato in vaso. Inevitabile lo stupore per il contrasto – sottolineato anche dall’uso di due antitetiche materie prime, la fragile porcellana e il solido gres – e l’invito, quasi la certezza per chi guarda di dover abbandonare la realtà conosciuta per addentrarsi in un altro mondo. La testa dell’elefante è greve, forte, arcaica e inquietante perché umanizzata dallo sguardo dei due occhi che mostrano l’uno la pupilla verde-azzurra e l’altro la pupilla bruno scura: gli artisti hanno qui fatto riferimento al differente colore dei loro occhi, coinvolgendosi nella metamorfosi. Un «bel vaso di fiori» che con originalità e forza visionaria ibrida l’umano, l’animale e il vegetale, e con audacia spiazza, provoca e suggerisce mistero. (Claudia Pedrini – Bertozzi & Casoni)