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WOMEN DRIVE CHANGE – Il filo rosso delle iniziative dell’Ambasciata d’Italia nel Women’s History Month 2023.

“Le donne forze portanti del cambiamento, in ogni ambito, dalla politica estera all’economia, dall’arte all’istruzione”. Questo, evidenzia l’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, il filo conduttore dell’impegno dell’Ambasciata d’Italia a Washington in occasione del Women’s History Month del 2023. L’importanza di una prospettiva femminile nella politica estera e nella sicurezza internazionale; l’impatto dell’occupazione delle donne sulla crescita economica; grandi donne italiane protagoniste nel design e nella moda; le sfide delle artiste donne; l’accesso all’istruzione superiore negato alle giovani donne afghane sono i temi su cui si concentrano le principali iniziative condotte dall’Ambasciata per l’occasione.

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Il 2 marzo l’Ambasciatrice Zappia, insieme alle omologhe di Danimarca e Irlanda, è intervenuta al workshop “Women in Diplomacy”, organizzato dalla School of International Service dell’American University. La discussione ha investito i principali temi dell’attualità internazionale nella prospettiva di tre donne alla guida di Ambasciate europee a Washington: la guerra in Ucraina, il rapporto transatlantico, le relazioni con la Cina. Nella riflessione sono emersi anche il valore aggiunto di una politica estera “femminista” e la diretta correlazione tra il tasso di occupazione femminile e la crescita economica.

L’8 marzo alle 18.00 si è tenuto presso la sede di Vital Voices a Washington il Seminario “Donne & Arte Oggi: Women and Contemporary Art in Italy and beyond”, sul rapporto tra artiste contemporanee italiane e l’empowerment femminile. Al centro dell’evento l’impegno sociale di giovani artiste contemporanee, italiane in particolare, che nelle proprie opere affrontano i temi dell’intersezione delle loro diverse identità sociali e con le proprie esperienze di discriminazione e oppressione. Sono intervenute Markette Sheppard (Senior Director Comunicazioni di Vital Voices), Cecilia Canziani (curatrice della mostra “Io dico io” alla GNAM a Roma), Ilaria Conti (curatrice di arte concentrata su arte contemporanea e giustizia sociale) e Susan Sterling (Direttrice del National Museum of Women in the Arts).

Il 16 marzo l’Ambasciatrice Zappia inaugurerà a Miami “Fashion is Female: Lights on Italian Design as Cultural Legacy”, l’evento centrale della rassegna USA per l’Italian Design Day 2023. Nella cornice del nuovo Istituto Italiano di Cultura a Miami, saranno in mostra capi iconici firmati da celebri stiliste italiane che dal dopoguerra hanno reso grande, in tutto il mondo, la moda italiana: Elsa Schiaparelli, le Sorelle Fontana, Fernanda Gattinoni, Mila Schon, Krizia, Lella Curiel, Laura Biagiotti e Miuccia Prada. Nella mostra, organizzata dal Consolato Generale, insieme a Salone del Mobile, Camera Nazionale della Moda Italiana e agli uffici in loco di Istituto Marangoni e ICE, ogni capo sarà accostato a fonti di luce di celebri marchi italiani quali Flos, Foscarini, Artemide, Kartell e Baleri Italia, allestiti come micro-architetture che interagiscono con ogni capo per valorizzarlo.

Il 21 marzo alle 17 è in programma, presso lo storico Avalon Theatre della capitale americana, la proiezione del film “Tell It Like a Woman”, candidato all’Academy Award 2023 per la miglior canzone originale ‘Applause’, prodotto dall’italiana ILBE in collaborazione con We Do It Together, di Chiara Tilesi. Il lungometraggio è un affresco corale in sette racconti, alcuni frutto della vita reale e altri immaginari, che rappresentano donne di fronte a particolari sfide che le rendono più forti e consapevoli di sé stesse. Ciascun racconto è stato curato da una regista internazionale – tra cui l’italiana Maria Sole Tognazzi – e il film vede protagoniste star come Eva Longoria, Cara Delavigne e l’italiana Margherita Buy.

Il 27 marzo l’Ambasciata d’Italia a Washington ospiterà l’evento “Afghanistan’s Education Crisis: Ensuring Access to Education for Women and Girls”, in collaborazione con il ‘’Georgetown Institute for Women, Peace, and Security-GIWPS’’ e ‘’Women In International Security-Italy’’. All’evento sono previsti interventi di personalità afgane, esperti nel settore dell’istruzione e dei diritti umani, rappresentanti di Organizzazioni e partner internazionali, accademici e policy-makers. Al centro del dialogo il dramma dell’accesso negato all’istruzione secondaria e all’università ragazze e donne afgane; gli spazi d’azione a disposizione della comunità internazionale per contribuire all’urgente rimozione di tali ostacoli, al ripristino dei percorsi educativi per le giovani e alla creazione di nuovi, presupposto essenziale per la piena inclusione delle donne afgane nella sfera sociale ed economica del loro Paese, a beneficio dell’intera società; le sfide e le opportunità legate a questi temi, anche in rapporto all’azione delle organizzazioni internazionali, della società civile e di altri soggetti locali. Alla riflessione parteciperanno tra gli altri Rina Amiri, Inviata Speciale USA per i diritti umani, le donne e le ragazze afgane, Adela Raz, ex Ambasciatrice afgana all’ONU e negli USA e Direttrice dello SPIA Afghanistan Policy Lab, Richard Bennett, Special Rapporteur ONU sui diritti umani in Afghanistan, Habiba Sarabi, ex Ministra per gli affari delle donne e governatrice della Provincia di Bamyan.

Per tutto il mese di marzo, l’Ambasciata d’Italia partecipa alla campagna social media della Delegazione UE presso gli Stati Uniti per il Women’s History Month. La campagna amplifica le storie di donne europee e organizzazioni dirette da donne in Europa che lavorano a sostegno della popolazione ucraina nella difesa dall’invasione russa. Per l’Italia, l’Ambasciata ha scelto l’associazione D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza (Women against violence), che gestisce due presidi Blue Dot a Tarvisio (Udine) e Fernetti (Trieste) per donne ucraine in fuga dal loro Paese, in collaborazione con UNHCR Italia e UNICEF Italia e con ARCI, Save the Children Italia e l’associazione “Stella Polare”. Da aprile a dicembre 2022, D.i.Re ha incontrato più di 3.000 donne ucraine e i loro bambini che scappavano dalla guerra in cerca di protezione e sostegno. In 63 casi, l’associazione ha attivato i propri centri anti violenza mettendo in risalto come abusi e violenze di genere continuino, in diverse forme, anche dopo la fuga dal Paese.