L’Ambasciata d’Italia ha ospitato ieri sera una cerimonia organizzata in collaborazione con lo United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) e il Centro Primo Levi di New York per celebrare la donazione dell’Archivio della Famiglia Alessandro Sabbadini al David M. Rubenstein National Institute for Holocaust Documentation.
“La memoria è fondamentale per costruire una coscienza, per collegare il passato al presente”. ha aperto l’Ambasciatore Zappia. “Testimonianze e documenti ricordano dolorosamente i momenti più bui della storia, ma preservarli e renderli accessibili alle generazioni future è un atto di amore verso la vita e tutti coloro che sono morti a causa dei regimi nazifascisti. Ci tengo a ricordare una tra le tante voci dei sopravvissuti italiani all’Olocausto, Liliana Segre. A 92 anni, da un trentennio, la Senatrice e attivista rende incessante testimonianza dell’orrore dell’olocausto, parlando davanti a immense platee di studenti e trasmettendo un messaggio contro odio e violenza.”
L’archivio familiare che è stato consegnato al USHMM contiene centinaia di documenti che testimoniano l’esperienza di Alessandro Sabbadini, fuggito negli Stati Uniti nel 1939 dopo l’applicazione delle leggi razziali. Si arruolò nell’esercito americano, venne addestrato al centro speciale di Camp Ritchie (Maryland) e partecipò allo sbarco di Anzio. La sua testimonianza mette in luce le storie dei tanti ebrei italiani emigrati negli Stati Uniti e italoamericani, che hanno contribuito alla fine della seconda guerra mondiale e alla caduta del nazifascismo attraverso la loro coraggiosa partecipazione alle operazioni militari di intelligence e alle radio di propaganda antifascista.
A livello internazionale, il Centro Primo Levi è leader nella ricerca e identificazione delle risorse archivistiche. Attraverso la sua intermediazione, i figli di Alessandro, Roger e Steven Sabbadini, hanno donato all’USHMM i documenti del padre relativi allo sbarco, della liberazione di Roma, dell’avanzata degli Alleati lungo la penisola italiana e della loro interazione con la Resistenza.
Negli ultimi anni, l’USHMM ha collaborato con archivi di stato e archivi privati in Italia e in altri Paesi europei ed extra europei, coinvolti nello sterminio nazifascista, per organizzare e digitalizzare documenti. In questo modo, storici e ricercatori hanno potuto approfondire non solo la storia della persecuzione degli ebrei e il contesto storico e istituzionale, ma anche incentivare scambi internazionali per lo sviluppo di software per la gestione e digitalizzazione degli archivi. Sono in corso nuovi sforzi per identificare documenti delle famiglie ebree italiane perseguitate in Italia.