L’Ambasciatore d’Italia Armando Varricchio e la Assistant Secretary for Educational and Cultural Affairs del Dipartimento di Stato, Marie Royce, hanno firmato oggi in Ambasciata il “Memorandum d’Intesa circa l’imposizione di limitazioni all’importazione di categorie di materiale archeologico dall’Italia”.
ll Memorandum, insieme al precedente accordo in materia del 2001, offre la cornice giuridica che consentirà alle autorità italiane, in primis il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), e a quelle americane di continuare l’attività di contrasto al traffico illecito di beni di valore artistico e culturale dall’Italia e di riportare in patria opere e reperti recuperati negli USA.
A seguito della firma sono stati presentati alcuni beni recuperati dal Federal Bureau of Investigations (FBI) e dalla Immigration and Customs Enforcement (ICE) nel corso di operazioni condotte in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC. Tra i beni recuperati un busto risalente al I secolo a.c., trafugato da Villa Torlonia negli anni ’80, due manoscritti risalenti al IX secolo e una moneta romana.
L’Ambasciatore Armando Varricchio ha sottolineato come l’evento di oggi “dimostri come anche nel corso della pandemia, la collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e americane continui a produrre straordinari risultati. Il Memorandum getta le basi per dare ulteriore impulso a quasi 20 anni di collaborazione con gli Stati Uniti con cui condividiamo la convinzione che sia indispensabile conservare il nostro patrimonio culturale per studiare e approfondire la nostra conoscenza del passato e costruire un futuro migliore”.
“Gli Stati Uniti e l’Italia hanno lavorato insieme per fermare il saccheggio e il traffico del patrimonio archeologico italiano dal 2001, quando hanno stipulato per la prima volta un accordo bilaterale in materia. L’accordo e’ un modello di cooperazione per proteggere un patrimonio culturale inestimabile. La nostra cooperazione non solo salvaguarda i preziosi manufatti italiani, ma elimina anche le principali fonti di finanziamento per i terroristi e la criminalità organizzata transnazionale impegnati nel traffico illecito di beni culturali “, ha affermato Marie Royce, Assistant Secretary of State for Educational and Cultural Affairs.
“Il Memorandum firmato oggi testimonia il nostro costante impegno sul fronte della protezione dell’eredita’ artistico-culturale dei nostri Paesi – ha detto Calvin Shivers Assistente Direttore del FBI Criminal Investigative Division. “Si tratta – ha proseguito – di un monito nei confronti di coloro che cercano di truffare o depredare il mondo dell’arte. Che sappiano che tutta la forza di questa partnership internazionale sara’ dispiegata per assicurare che venga fatta giustizia.”
“Chiunque tenti di rubare e trarre profitto dalla ricca storia culturale dell’Italia, depriva i legittimi proprietari, il futuro e la nostra comprensione del passato “, ha affermato Patrick J. Lechleitner, Assistente Direttore for International Operations for Homeland Security Investigations (HSI). “La firma del MoU tra Stati Uniti e Italia e il rimpatrio di questi pezzi testimoniano il continuo impegno tra i nostri Paesi per prevenire e indagare i crimini legati ai beni culturali. HSI è accanto ai nostri partner delle forze dell’ordine in Italia e negli Stati Uniti per indagare, recuperare e restituire questi pezzi di storia unici”.
Nell’ottobre 2018, l’Ambasciata d’Italia a Washington, insieme al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il Dipartimento di Stato, FBI e ICE, ha organizzato una mostra con numerosi reperti recuperati negli USA e presentato il catalogo “Salviamo l’arte, proteggendo il patrimonio”, volume che raccoglie fotografie e didascalie di oltre 200 opere importate illecitamente negli Stati Uniti e recuperate nel corso di 15 anni di collaborazione.