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La collaborazione tra Italia e Stati Uniti al centro dei lavori della conferenza sulla sicurezza cibernetica organizzata dall’Ambasciata d’Italia (Washington, 7 marzo 2019).

Collaborazione e “capacity building” a livello internazionale e nazionale, partnership pubblico privato, misure di “confidence building”, educazione e formazione per costruire una cultura di sicurezza, rafforzamento dei rapporti tra università, mondo della ricerca e imprese, sono questi i campi di azione necessari per rafforzare la sicurezza cibernetica in Italia e Stati Uniti. È quanto è emerso nel corso dei lavori della conferenza sul tema della sicurezza cibernetica organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Washington in occasione della seconda visita negli Stati Uniti d’America del Sottosegretario alla Difesa On. Angelo Tofalo intervenuto in apertura dei
lavori, insieme all’Ambasciatore Armando Varricchio. La conferenza – come ha sottolineato l’Ambasciatore – ha consentito di illustrare negli USA i numerosi passi in avanti compiuti dal “sistema Italia” nel rafforzare l’ecosistema di sicurezza cibernetica, a cominciare dall’attuazione della relativa strategia approvata nel 2017, dall’attuazione della Direttiva UE NIS e dalla recente istituzione del Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN).

L’Italia ha dimostrato la propria capacità di fare squadra presentando l’ecosistema nazionale con “un approccio interministeriale in un contesto di importanza strategica per il nostro Sistema Paese” come ha sottolineato l’On. Tofalo. Dimostrazione dell’elevato coordinamento tra le principali amministrazioni italiane che, insieme alle nostre imprese e ai centri di ricerca, si sono recate a Washington.

Il dibattito articolato su quattro panel cui hanno partecipato relatori italiani e americani ha consentito di raccogliere più punti di vista sul tema: da quello istituzionale e di policy, a quello della sfera militare e dell’industria della difesa, da quello della ricerca a quello  delle imprese e delle associazioni di categoria. Un approccio teso a coinvolgere tutti gli attori, statali e non, che – come ha ricordato l’Ambasciatore – “rappresenta un punto cardinale sia della strategia nazionale italiana che di quella USA.”

Gli aspetti istituzionali della sicurezza cibernetica sono stati affrontati del Professor Baldoni, Vice Direttore del DIS, dell’Ambasciatore Francesco Maria Talò, Coordinatore per le questioni cyber al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico, Carmine America, dal Vice Assistente del Segretario per la Sicurezza Nazionale, homas McDermott e dal suo omologo al Dipartimento di Stato, Robert Strayer che hanno unanimemente sottolineato come la collaborazione internazionale in campo cibernetico, specialmente tra due Paesi amici e Alleati come Italia e USA sia fondamentale per proteggere le nostre democrazie. Il tema della sicurezza cyber è stato trattato dalla prospettiva militare e dell’industria della difesa grazie al contributo del Generale Francesco Vestito, Comandante del CIOC (Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche) e di rappresentanti di Leonardo e Northrop Grumman.

I rappresentanti di ENEL, Engineering Ingegneria Elettronica, Intesa Sanpaolo, Telsy, Almaviva, Confidustria, US Chamber of Commerce, American Petroleum Institute, organizzazione che raggruppa oltre 600 società operanti nel settore oil&gas e Edison Electrical Institute, che cura gli interessi di oltre 2000 utilities, hanno invece affrontato il tema cyber dal punto di vista del settore privato. Tutti hanno ricordato l’importanza della sicurezza della supply-chain (anche i “big players” sono a rischio se le piccole e medie imprese con cui hanno rapporti di fornitura presentano debolezze) di standard e certificazioni, ma anche della cultura di sicurezza.