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La Serenissima

22 febbraio 2017 – Con la conferenza “Understanding Seclusion: The Legal Dimensions of the Ghetto”, tenutasi il 21 febbraio presso la Library of Congress, si conclude la rassegna “La Serenissima” (3-21 febbraio 2017), festival di arte e musica organizzato da Carnegie Hall in collaborazione con la Library of Congress, il Jewish Museum, l’Ambasciata d’Italia a Washington, gli Istituti Italiani di Cultura a Washington e New York, il Centro Primo Levi e Casa Italiana Zerilli Marimò. Con questo evento e con la partecipazione dei professori Benjamin Ravid (Brandeis University), David Malkiel (Bar-Ilan University) e Dick Schneider (Wake Forest University), la Law Library of Congress ha voluto commemorare il cinquecentesimo anniversario della fondazione del Ghetto ebraico di Venezia.

In precedenza altre due conferenze relative all’argomento sono state ospitate dall’Ambasciata d’Italia a Washington: “The Venice Ghetto at 500: A Jewish Community’s Past, Present and Future”, tenutasi il 16 febbraio a cura di David Laskin, autore di The Family: A Journey into the Heart of the 20thCentury e The Children’s Blizzard, e “After the Ghetto, In the World at Large, a multimedia presentation and talk”, organizzata il 20 febbraio con la partecipazione di Martina Massaro (Università Iuav, Venezia) e Cristiana Facchini (Università di Bologna). Nel corso del suo articolato intervento, David Laskin ha ripercorso la storia del Ghetto ebraico di Venezia soffermandosi sull’evoluzione e lo sviluppo della comunità ebraica veneziana nell’ultimo mezzo millennio. Il programma dell’evento After the Ghetto si è invece concentrato sull’analisi dell’eredità lasciata dall’era del ghetto e sulle sue conseguenze.

L’Ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio, ha così commentato queste conferenze: “Il contributo che la comunità ebraica ha fornito alla crescita civica, economica e culturale dell’Italia attraverso i secoli è stato veramente eccezionale. Per oltre due millenni l’ebraismo ha svolto un ruolo cruciale nel nostro Paese. Ed è proprio per l’immenso, diversificato e persistente contributo che gli Ebrei hanno dato al nostro Paese che dobbiamo fermarci a riflettere ed impedire la creazione di nuovi ‘ghetti’, nell’accezione negativa del termine, scongiurando ogni forma di segregazione raziale, sociale o culturale.”

Il festival de “La Serenissima” ha avuto l’intento di andare ad esplorare quell’impressionante meraviglia che per un millennio fu la Repubblica di Venezia, riuscendo a far sbarcare negli Stati Uniti un pezzo della città, grande capitale della cultura. Il programma, presentato dal direttore artistico del Carnegie Hall Clive Gillinson, ha percorso i mille anni della storia della Repubblica di San Marco come Stato sovrano indipendente, fino all’occupazione da parte delle truppe repubblicane francesi al comando di Napoleone Bonaparte e alla conseguente fine dell’era dei dogi. Come affermato dall’Ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio, un festival di tale portata può “far sì che, ancora una volta, gli Stati Uniti parlino italiano.”