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G7 e intelligenza artificiale all’Ambasciata d’Italia a Washington, con Padre Benanti, Casa Bianca, OpenAI e altri protagonisti del settore

AI and the Human Capital

Washington, DC (13 marzo 2024) – L’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo e controllata dall’uomo. Questo il filo conduttore del G7 a presidenza italiana sul tema dell’IA, che l’Ambasciatrice d’Italia negli USA Mariangela Zappia ha valorizzato ieri sera nell’aprire i lavori del simposio “AI and the Human Capital” incentrato su sfide e opportunità dell’IA sul mercato del lavoro presso l’Ambasciata italiana a Washington, alla vigilia della riunione ministeriale G7 Industria, Tecnologia e Digitale a Verona e Trento.

“Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha posto il tema dell’IA al centro del G7, inserendolo anche nell’agenda del Summit di giugno in Puglia”, ha evidenziato l’Ambasciatrice Zappia ricordando come l’intelligenza artificiale, e in particolare il suo impatto sul mercato del lavoro, sia stata anche al centro dell’incontro con il Presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca il 1º marzo. Richiamando l’intervento del Presidente del Consiglio all’evento “L’Intelligenza artificiale per l’Italia”, svoltosi qualche ora prima a Roma, l’Ambasciatrice ha evidenziato: “L’IA è la più grande rivoluzione di questo tempo ed è anche la principale sfida che abbiamo davanti”, aggiungendo poi “è una tecnologia che può sprigionare tutto il suo potenziale positivo solo se il suo sviluppo si muoverà in un perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona, i suoi diritti, i suoi bisogni”.

Ospite d’onore dell’evento Padre Paolo Benanti, nominato dal Presidente del Consiglio Meloni Presidente della Commissione IA per l’Informazione e membro del Consiglio Consultivo delle Nazioni Unite sull’Intelligenza Artificiale.

Padre Benanti, collegato in diretta video da Ginevra, ha brevemente ripercorso le principali evoluzioni tecnologiche dal dopoguerra e il loro impatto sulle nostre società, soffermandosi su etica della tecnologia e algoretica. Ha spiegato che, “una volta disponibile al pubblico e resa parte della realtà sociale, la tecnologia diventa una semplice forma di potere che può impattare l’ordine sociale.” Ha poi precisato: “Non si tratta solo di guardare all’approccio normativo, ma anche di mettere in discussione la tecnologia stessa”.

Alla successiva conversazione, moderata dalla giornalista del Washington Post Cat Zakrzewski, hanno partecipato: Seeyew Mo, Assistant National Cyber Director for Cyber Workforce, Training, and Education alla Casa Bianca; Chan Park, Head of U.S. Policy and Partnerships di OpenAI; Olivia Igbokwe-Curry, Head of US Congressional and Political Affairs di Amazon Web Services (AWS). Tra i relatori anche Amanda Ballantyne, Direttrice del Technology Institute di AFL-CIO, la federazione di sindacati USA che ha di recente firmato un accordo sull’IA con Microsoft, e l’italiano Giovanni Melina, Deputy Division Chief presso il Research Department del Fondo Monetario Internazionale, e uno degli autori del recente rapporto del FMI dal titolo “Gen-AI: Artificial Intelligence and the Future of Work”.

La discussione è partita dalla tempistica per una legislazione americana sull’IA, a fronte del recente Regolamento UE sulla materia – OpenAI ha per inciso smentito voci su un disimpegno della società in Europa. La Casa Bianca ha ribadito il proprio impegno a dotarsi di professionalità di eccellenza nel settore, nonostante la maggior attrattività del settore privato. Il dibattito sull’impatto dell’IA sul mercato del lavoro è partito dallo studio del FMI, che fa stato di una grande eterogeneità di accesso e preparazione all’IA tra economie avanzate e Paesi in via di sviluppo e tra i lavori più routinari, a maggior rischio di sostituzione, e quelli a maggior valore aggiunto, che dall’IA trarrebbero vantaggi in termini di aumento di produttività. La crescita nelle diseguaglianze è emersa quale principale minaccia dell’IA. La rappresentante sindacale ha evidenziato la necessità di un approccio centrato sulle persone, con investimenti in formazione e, in un contesto di deindustrializzazione, strategie mirate a facilitare la mobilità dei lavoratori tra settori e verso nuove professioni. OpenAI ha posto l’accento sui rischi di un mancato accesso alle tecnologie IA e AWS si è soffermata sulla formazione tecnica e sulla necessità di standard internazionali. Tra i temi affrontati anche l’impatto dell’IA sulle imminenti elezioni nel mondo – OpenAI si è soffermata in particolare sulle salvaguardie poste in essere in vista di quelle negli USA.

L’evento è stato trasmesso in diretta sul canale YouTube dell’Ambasciata d’Italia. La registrazione completa è disponibile qui.